Odori, profumi, aromi e sapori… Quante volte ci riportano con la mente in luoghi lontani, passati recenti o remoti, in desideri futuri? E poi capita di perdersi in un mare di ricordi, sentimenti, emozioni e sensazioni; di cominciare a immaginare trovandoci in un labirinto di fantasie dal quale nessuno vorrebbe più uscire. Perché allora non condividere tutto? L’idea è quella del “viaggio attraverso i sapori!”, ossia attraverso un ingrediente o la ricetta di un dolce riscoprire il luogo della sua origine, indagare sulla sua storia fino ad inventarne una nuova. Così la passione per il viaggio e per il racconto, si mescola agli elementi della buona cucina. Sei una buona forchetta e hai la valigia sempre pronta? Vieni e confrontati con le nostre idee!

lunedì 12 novembre 2012

Clafoutis - FRANCIA

UN, DEUX, TROIS, BON APPÈTIT!

Storia:

Partendo da Bourges e spingendosi verso il sud, si estende la regione del Limousin, la seconda meno popolata della Francia, dopo la Corsica. Una regione ricca di storia, cultura, di vasti pascoli dove si ammirano le grandi mucche rossastre con cui si produce la carne per la quale è famoso questo posto.
Ma non solo.
Qui nasce uno dei dolci più popolari del Paese, la cui fama si è estesa anche fuori dei confini: il Clafoutis, la cui origine si perde nel tempo, come se fosse sempre stato lì. Il suo nome deriva dalla lingua "occitan", dalla parola clafotis, del verbo clafir, che vuol dire "riempire" (la pasta di ciliegie). Un'altra corrente invece, indica come origine del nome il verbo dell'antico francese claufir, dal latino "clavo figere" che significa fissare con i chiodi, in relazione alle ciliegie che farebbero da chiodi fissati nella pasta.
Qualunque essa sia l'origine del nome, si tratta di un dolce semplicissimo, fatto preferibilmente con ciliegie nere tipo "bigarreaux" infornate in una pasta che somiglia molto a quella delle crêpes, farina, uova, latte, zucchero...
Per i puristi, la riuscita di un buon Clafoutis risiede nel nocciolo, infatti, è consigliato di non snocciolare mai le ciliegie, poiché in questo modo, conserveranno meglio il loro sapore e il loro succo non rovinerà la pasta.
Anche se il termine Clafoutis oggi viene usato anche per le declinazioni con altra frutta o persino in versione salata, in origine qualsiasi Clafoutis che non contenga ciliegie dovrebbe prendere il nome corretto di "Flongarde". Passata la stagione delle ciliegie, la stessa pasta si usava riempita a sua volta di pere o mele di produzione locale e perdeva dunque il suo nome originale.
Le ricette sono varie, cambiano in dosi e alcuni mettono del burro fuso nella pasta, ma gli ingredienti di base sono sempre gli stessi.

Ricetta:
INGREDIENTI:
  • 2 cucchiai di brandy
  • 200 ml di latte
  • 1 bustina di vanillina
  • 500 g di ciliege (se preferite denocciolate)
  • 1 pizzico di sale
  • 100 g di zucchero semolato
  • 90 g di farina
  • 3 uova 

Per la finitura:
  • Grappolo di ciliege fresche
  • Zucchero a velo

PROCEDIMENTO:

Accendete il forno a 180°C, imburrate leggermente una pirofila dai bordi bassi (dalla capacità di un litro abbondante), e cospargetela di zucchero.
Sbattete in una terrina le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso uguale al doppio del volume iniziale; aggiungete la vanillina e poi setacciate la farina incorporandola bene, con un cucchiaio di legno, al composto.
Aggiungete poco alla volta il latte, mescolando delicatamente, e il Brandy. Versate nelle terrine la pastella ottenuta e distribuite uniformemente le ciliegie sul composto premendole leggermente nella pasta: infornate per 40-45 minuti, finché il Clafoutis non sia diventato soffice e ben dorato.

A cottura avvenuta, togliete il Clafoutis dal forno e spolverizzatelo con lo zucchero a velo guarnendo con ciliege fresche. Servitelo tiepido.

ENJOY!!!



Il Turista Goloso

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